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Sedazione cosciente

La sedazione cosciente è uno strumento complementare nell’attività di un pedodontista, che spesso però risulta determinante per la riuscita delle cure. Nel corso della mia formazione e, in seguito, nella mia pratica quotidiana, ho sempre investito molto per perfezionarmi in questa pratica, fino a farla diventare un vero punto di forza. Molto spesso i pazienti che arrivano da me sono già stati sottoposti a più visite e magari anche a più tentativi di cure;  per questo si presentano con uno stato d’ansia tale che il semplice approccio “pedodontico” non basta a farli collaborare. È quindi necessario inizialmente rompere il circolo vizioso con l’aiuto della sedazione, sempre con l’obiettivo di riprendere un percorso di cure e di prevenzione “tradizionale”, quando abbiamo riconquistato la fiducia del piccolo paziente. Una delle più grandi soddisfazioni che mi piace avere è vedere già dopo la prima seduta il paziente che, entrato inizialmente contro la sua volontà, alla fine esce con il sorriso.

Sedazione cosciente mediante protossido d’azoto

La sedazione cosciente mediante inalazione di una miscela di ossigeno e protossido d’azoto è una tecnica tipicamente adatta ai bambini poco collaborativi, ai pazienti ansiofobici ed ai pazienti con disabilità o con patologie particolari. 
Il paziente respira la miscela attraverso una mascherina durante tutta la seduta, rimane sempre cosciente, ma come “distaccato dalla realtà”, si sente tranquillo, rilassato, leggermente euforico, e quindi collabora. L’effetto è quasi immediato (circa 3 minuti), così come svanisce con la stessa rapidità alla fine della seduta. 
Giova ricordare che questo tipo di sedazione è assolutamente sicuro, poiché la miscela inalata, oltre a non essere tossica, non viene metabolizzata dall’organismo ma è completamente eliminata attraverso la respirazione.
Questo metodo permette di realizzare più facilmente cure conservative e quindi meno invasive, nonché garantisce accesso alle cure stesse a pazienti che altrimenti non ne potrebbero usufruire.

Prima della seduta

Uno degli effetti secondari possibili in questo tipo di sedazione è la nausea: per questo chiediamo di non somministrare alimenti al paziente almeno nelle due ore precedenti la seduta.
Alcune patologie dell’apparato respiratorio (anche un semplice raffreddore) e otorinolaringoiatrico (un’otite) sono una controindicazione temporanea a questo tipo di sedazione: in questo caso bisogna avvertire il pedodontista prima della seduta. Bisogna inoltre sempre segnalare al medico se il paziente sta assumendo dei farmaci, per poter valutare anzitempo se questi rischiano di modificare gli effetti della sedazione.
Dopo la compilazione dell'anamnesi, il pedodontista deciderà se le condizioni del bambino evidenziano una o più controindicazioni a questo tipo di sedazione. Questi casi, va detto, sono molto rari. 

Dopo la seduta

Nella maggior parte dei casi non ci sono particolari complicazioni. Bisogna però ricordare che situazioni quali senso di nausea, disturbi dell’attenzione o sonnolenza sono assolutamente normali, benché non ricorrenti, e spariscono nel giro di qualche ora.

Ho iniziato a praticare questo tipo di sedazione durante i miei studi, all’ospedale di Strasburgo, dove era già in uso dal 1986. Ho continuato a praticarla con macchinari e modalità diverse in varie cliniche e studi professionali privati. La lunga esperienza mi ha permesso di perfezionare la tecnica e di ottimizzarne così gli effetti benefici nelle circostanze più diverse, accompagnando meglio il paziente durante la seduta ed attuando dei comportamenti personalizzati ai bisogni del paziente.

In effetti, la sedazione in sé non è una “magia”: per poter giovare di tutto il suo potenziale è necessario un approccio psico-comportamentale ben preciso, che parte dalla preparazione del paziente durante la seduta precedente ed arriva fino alle congratulazioni al paziente stesso dopo la seduta.

 

La sedazione cosciente qui descritta non è efficace sui bambini con ansia molto severa, con congestione nasale, con necessità di trattamento dentale molto esteso o che rifiutano la mascherina. Per questi pazienti proponiamo soluzioni alternative realizzate in collaborazione con l’anestesista.

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